martedì 28 giugno 2011

Agenzia per l'energia di Parma

L'Agenzia per l'energia di Parma è nata grazie ad un finanziamento europeo nel 2006.
Dal 2008 è una srl la cui proprietà è paritetica tra comune capolugo e provincia con una piccola quota di infomobility, società interamente posseduta dal comune.

L'oggetto sociale recita: promozione dell'uso razionale dell'energia, dell'utilizzo delle fonti di energia rinnovabili e della mobilità sostenibile a livello locale con il coinvolgimento di produttori, operatori di settore e cittadini in generale

L'attivitò prevalente in passato è stata quella di fornire supporto all'amministrazione comunale nella formazione del Piano energetico comunale, di cui è in corso la revisione (questa la notizia di stampa dell'affidamente dell'incarico nel 2009 all'Agenzia con la dichiarazione degli obiettivi politici) e per la revisione del Regolamento Energetico Comunale (fino a questo momento unica esperienza censita in Regione).
Il REN è parte integrante del RUE ed è basato su tre pilastri:
  1. adozione degli indirizzi regionali di cui alla delibera regionale 156/2008 (poi successivamente integrati)
  2. estensione dei requisiti cogenti
  3. incentivi e premialità
Il calcolo degli incentivi si basa su un meccanismo di assegnazione di punteggio ad ogni intervento. In tal modo la tipologia di interventi viene individuata dal progettista in funzione delle specificità del progetto, piuttosto che essere definita a priori dall'amministrazione.

Un aumento degli indici di edificabilità è dato invece a chi, nella presentazione di un piano attuativo, realizza misure di mitigazione e compensazione descritte in apposito allegato alla normativa urbanistica. Questo comporta che nella redazione dei PUA possano essere concordati significativi interventi a favore della sostenibilità energetica ed ambientale sulla scala più ampia di un intero comparto. Alcuni esempi: teleriscaldamento, impianti e rete per il riutilizzo delle acque piovane e separazione da acque nere....

La normativa è in forte evoluzione sia sul piano locale (è in corso la sua revisione) sia sul piano nazionale, con il recepimento della direttiva 31/2010 che impone edifici a consumo "quasi zero".

Nota del redattore: l'azione normativa locale è però fondamentale in quanto "accompagna" la filiera edilizia alla maturazione di competenze e tecnologie sempre più efficienti. In assenza di tale azioni il "salto" a requisiti troppo elevati sarebbe non sopportabile.

Catasto impianti termici: esperienza di dematerializzazione
A tale attività di supporto si affianca anche il servizio Calore pulito sul territorio del comune capoluogo, in base ad un protocollo sottoscritto da Agenzia, Comune e rappresentanza dei tecnici manutentori, con i quali è stato fissato anche un listino di riferimento (con valori minimi e massimi). Il servizio è dettagliatamente descritto nella sezione del sito dell'Agenzia dedicato. Particolarmente interessanti gli aspetti di dematerializzazione (è il tecnico professionista che provvede all'inserimento dati nel sistema) e quelli di targatura degli impianti (essenziale per una buona gestione del catasto termico). La sperimentazione, avviata da un paio di mesi, ha già dato esiti positivi: meno del 5% (dopo tre mesi) dei modelli 10 e 11 arrivano ancora in formato cartaceo: un vero successo! Il sw utilizzato è quello regionale.

Nota del redattore: il progetto potrebbe essere completato attuando, sulla linea di quanto fatto dal Comune di Bologna, una convenzione con CCIAA per la dematerializzazione delle dichiarazioni di conformità impianti, tra cui anche quelli termici, ottenendo così anche il dato delle "nuove accensioni", anch'esso fondamentale per la gestione del catasto termico e per l'efficacia dei controlli.

In previsione la diagnosi energetica da parte dell'Agenzia per alcuni edifici ACER.

Il Comune di Parma non ha aderito al Patto dei sindaci, ma ha redatto con propria metodologia, un libro bianco, nel quale definisce i propri obiettivi in funzione degli obiettivi europei 20-20-20.

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