venerdì 21 ottobre 2011

Agroenergie

Un'altro post di carattere generale, ma rilevante per il territorio regionale.
I rapporti tra biomasse e agricoltura sono articolati e complessi. Una loro completa comprensione consente di discernere tra la sostenibilità e la pura speculazione (con tutti i gradi intermedi). Da un lato abbiamo la grande opportunità di impiegare scarti dell'attività agricola e valorizzarli, dall'altro si rischia di rendere l'attività agricola una mera copertura dell'attività di produzione di energia, se non completamente asservita ad essa. Non vanno poi sottovalutate le opportunità da cogliere per la biodiversità, la rotazione colturale e nuove tecniche di coltivazione sostenibili.

E' necessaria la conoscenza (almeno) di tre ingredienti:
1) conoscenze tecniche, dati scientificamente validati
2) esperienze e risultati
3) capacità della filiera agricola di fare rete, tra gli operatori e con la collettività

Viste le caratteristiche di questo blog mi soffermo su esperienze e risultati segnalandone una delle più significative visto il respiro a livello nazionale. Il Progetto Biomasse che coinvolge Ministero agricoltura, conferenza regioni e le tante associazioni della filiera agricola.

Sono disponibili documenti sintetici informativi (per inquadrare ogni ambito) e report sintetici delle esperienze realizzate o monitorate dal progetto (con dati sui costi, Pay Back Time, personale.....).

Nel corso del 2010, proprio a Bologna, c'è stato un seminario di disseminazione dei risultati di progetto: il materiale è tutto disponibile in rete.

Interessante anche il software per la valutazione economica di iniziative energetiche attivabili con biomasse legnose (qui una sua descrizione rapida).

Vista la complessità delle decisioni da prendere nel campo delle agroenergie, forse uno strumento di valutazione oggettivo potrebbe servire a capirsi

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Aggiungo solo un piccolo contributo alla divulgazione di dati e conoscenze tecnico-scientifiche.

Sul sito della regione veneto si trovano molte pubblicazioni, tra cui quelle specifiche per le biomasse.

Un'altra fonte di informazione è l'Agenzia Veneto Agricoltura, con sezioni specifiche per:
legno-energia
biogas-biometano
biocarburanti

Tra i tanti documenti, segnalo lo studio (ITA) del 2006 (David Pimentel - College of Agriculture and Life Sciences - Cornell University -USA) concentrato sulla produzione di etanolo da colture energetiche di cui riporto le sole conclusioni:

"[....]Va sottolineato che mediamente solo lo 0,1% della luce solare incidente al suolo è catturata in forma di biomassa dalle piante. Questo valore è in forte contrasto con l’energia assorbita dai sistemi fotovoltaici, che catturano più del 10% della luce solare, e possono catturare, quindi, circa 100 volte più energia di quella catturata dalle piante.
L’impatto ambientale della produzione di etanolo o biodiesel è enorme: forte erosione del suolo, massiccio uso di fertilizzanti, erbicidi e pesticidi ed un elevatissimo consumo d’acqua. Per ogni litro di etanolo o biodiesel si consumano dai 1.000 ai 2.000 litri di acqua e si emettono 6-12 litri di liquami.
La trasformazione di colture alimentari, come il mais e la soia, per la produzione di carburanti ha anche importanti implicazioni etiche dato che più di 3,7 miliardi di persone al mondo sono malnutrite e in necessità di alimenti.
Più che sui biocombustibili (o biocarburanti), l’attenzione dovrebbe indirizzarsi verso strategie che combinino lo sviluppo di energie veramente rinnovabili, come pannelli e celle solari, o processi di sintesi del metanolo basati su celle solari."

Un contributo divulgativo sul biogas da mais:


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